Perché ci sia occupazione sono necessarie alcune premesse: la prima è che funzioni il mercato del lavoro. Un mercato del lavoro non può funzionare se le imprese non trovano le figure professionali più adatte e se non continuano a formare i lavoratori, per adattarsi al cambiamento, rispondere ai mutamenti della domanda ed evolversi. Le difficoltà del lavoro non dipendono quindi esclusivamente dalla carenza della domanda di occupati, ma dipendono sempre di più dalla carenza dell’offerta, formativa e professionale. È questo il cambiamento che si deve conoscere, governare e saper gestire.
Per molti decenni, soprattutto fino alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, un modello economico basato sulla grande industria e su una limitata innovazione tecnologica e di marketing ha potuto collegare domanda ed offerta in modo quasi automatico ed all’aumento dell’una corrispondeva il calo dell’altra e viceversa.
Ormai da molti decenni non è così: i sistemi produttivi si sono specializzati e le aziende che producono valore aggiunto hanno nel capitale umano il principale investimento. Per questo i canali di reperimento delle figure professionali ed il mantenimento delle competenze costituiscono oggi aspetti determinanti per rendere competitiva una impresa e resiliente un sistema economico.
Al tempo stesso diventa fondamentale il ricorso agli interventi di formazione continua e la possibilità per tutti i cittadini di accedere ad un sistema di apprendimento permanente in grado di determinare un aggiornamento professionale lungo tutto il corso di una vita lavorativa destinata ad allungarsi.
Per questo motivo oggi il principale elemento di forza o debolezza di una azienda è dato dal fattore umano: le aziende con il maggior numero di profili professionali competenti e che lavorano in contesti in grado al tempo stesso di prendersi cura delle esigenze formative e di welfare dei lavoratori sono anche quelle più produttive, con maggiore valore aggiunto e più forti sui mercati.
Al tempo stesso sono le aziende che si pongono in fondo alle nostre filiere e nella catena del valore quelle meno attente al valore del capitale umano e che offrono bassi salari. Da alcuni anni sono quindi proprio le aziende più competitive che segnalano come il mercato del lavoro italiano, che soffre in generale di un deficit di occupazione superiore alla media europea, sia penalizzato da due problemi:
La carenza di diplomati e laureati con competenze adatte alla domanda di figure professionali (skills shortage);
Il disallineamento tra la domanda delle imprese e l’offerta dei disoccupati (mismatching).
I cambiamenti del mercato del lavoro introducono dinamiche che da un lato tendono alla specializzazione delle competenze e delle funzioni richieste al lavoratore e dall’altro determinano scenari incerti e mutamenti continui nei rapporti di lavoro, che hanno conseguenza sulla relazione tra domanda ed offerta, sia in termini di opportunità che si vengono a creare che per quanto riguarda il rischio della perdita del posto di lavoro.
Le politiche del lavoro sono quindi sempre di più da considerare come politiche allo stesso tempo di prevenzione della disoccupazione e di attivazione dei disoccupati. La transizione da lavoro a lavoro costituisce ormai da alcuni decenni una condizione fisiologica delle dinamiche economiche ed occupazionali e richiede la costruzione di un sistema di welfare per il lavoro in grado di permettere il passaggio da lavoro a lavoro limitando la durata della disoccupazione. Un sistema con queste caratteristiche è necessario per far funzionare il mercato del lavoro italiano ed allo stesso tempo per ridurre il rischio di disoccupazione di lunga durata.
Per questo motivo i professionisti che si occupano di lavoro, che gestiscono le risorse umane ed i rapporti di lavoro, sono sempre più richiesti. Queste figure professionali operano come consulenti del lavoro, professionisti o dirigenti delle risorse umane. È possibile lavorare come professionisti nella consulenza del lavoro o direttamente presso le aziende o gli enti accreditati che forniscono servizi e consulenza per le risorse umane, la formazione ed il mercato del lavoro. È questo l’obiettivo del corso di laurea in consulenza del lavoro e gestione delle risorse umane della Link Campus University, che è diventato un punto di riferimento per gli operatori del settore e si avvale della collaborazione di importanti organizzazioni, aziende ed enti.
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